lunedì 22 ottobre 2012
sabato 20 ottobre 2012
Reality
Ho visto il nuovo film di Matteo Garrone. Una sorta di "Gomorra", ma con meno spari e qualche parola in italiano in più. Film bello eh, che uno si aspetta una commedia e invece i tempi, le inquadrature, le situazioni ti lasciano addosso angoscia. Soprattutto perchè ti rendi conto di come il Reality sia, spessissimo, la Realtà.
La realtà di vite vissute in condizioni precarie, ma magari piene di amore, e che comunque non trovano piena soddisfazione se non stanno sotto i riflettori. La realtà di farne una malattia questa ricerca della luce della ribalta.
Ma la Realtà è che il reality della realtà al di fuori della finzione di un film esiste, eccome se esiste, è parte integrante delle nostre vite, e lo puoi vedere camminando per strada, incrociando visi e storie sui marciapiedi, nelle auto in colonna o che sfrecciano sulle strade, nei negozi tra coppiette che scelgono vestiti o indumenti intimi. La Realtà è che il reality della realtà è vita quotidiana, per la maggior parte delle persone.
Vivere una favola.
Vivere in una favola.
IN
E' l'unica cosa che cambia ma, mamma mia, quanto cambia.
Che poi le favole, in quanto tali, hanno un inizio e una fine. Che piaccia o no.
E' un contratto a tempo determinato. Detestabile finchè si vuole, ma terribilmente vero (che essere vero, per una favola, è una bella cosa, per dire).
Chi vive la Real(ity)tà non se ne rende conto, tutto sembra normale, tutto sembra immutabile, eterno. Perchè non si pensa al futuro, ma solo al presente. Solo ed in modo egoistico. Legittimo, sia ben inteso.
"Dio mio, ma non ti rendi conto che quelle telecamere spariranno, che non potranno esserci per sempre e tutto tornerà Realtà senza (ity)?"
Macchè, non ci si va alla testa.
Le persone che credono di vivere nella realtà vivendo la loro breve favola o quelle che sperano che il Reality sia la Realtà.
Splendido sognare. Non si deve mai, per nessuna ragione, smettere di sognare, di avere ambizioni, di cercare "quel qualcosa" che ti farà stare meglio, che ti renderà, forse, completo.
Ma se lo fai senza un minimo di consapevolezza quando la sveglia suonerà farà terribilmente male. E magari, nel tempo del sogno, del Reality, avrai fatto anche un bel po' di "male" intorno a te.
Eppure si continua a giocare col fuoco, anche se sai che brucia.
Allora, come nel film, ci si avvicina al fuoco, sorridendo, soddisfatti per il momento presente, vivendo solo quello, senza pensare al secondo successivo. E l'immagine lentamente si allontana, sale verso il cielo, il sorriso diventa un punto bianco luminoso, nel buio della notte.
E il futuro non ha importanza.
La realtà di vite vissute in condizioni precarie, ma magari piene di amore, e che comunque non trovano piena soddisfazione se non stanno sotto i riflettori. La realtà di farne una malattia questa ricerca della luce della ribalta.
Ma la Realtà è che il reality della realtà al di fuori della finzione di un film esiste, eccome se esiste, è parte integrante delle nostre vite, e lo puoi vedere camminando per strada, incrociando visi e storie sui marciapiedi, nelle auto in colonna o che sfrecciano sulle strade, nei negozi tra coppiette che scelgono vestiti o indumenti intimi. La Realtà è che il reality della realtà è vita quotidiana, per la maggior parte delle persone.
Vivere una favola.
Vivere in una favola.
IN
E' l'unica cosa che cambia ma, mamma mia, quanto cambia.
Che poi le favole, in quanto tali, hanno un inizio e una fine. Che piaccia o no.
E' un contratto a tempo determinato. Detestabile finchè si vuole, ma terribilmente vero (che essere vero, per una favola, è una bella cosa, per dire).
Chi vive la Real(ity)tà non se ne rende conto, tutto sembra normale, tutto sembra immutabile, eterno. Perchè non si pensa al futuro, ma solo al presente. Solo ed in modo egoistico. Legittimo, sia ben inteso.
"Dio mio, ma non ti rendi conto che quelle telecamere spariranno, che non potranno esserci per sempre e tutto tornerà Realtà senza (ity)?"
Macchè, non ci si va alla testa.
Le persone che credono di vivere nella realtà vivendo la loro breve favola o quelle che sperano che il Reality sia la Realtà.
Splendido sognare. Non si deve mai, per nessuna ragione, smettere di sognare, di avere ambizioni, di cercare "quel qualcosa" che ti farà stare meglio, che ti renderà, forse, completo.
Ma se lo fai senza un minimo di consapevolezza quando la sveglia suonerà farà terribilmente male. E magari, nel tempo del sogno, del Reality, avrai fatto anche un bel po' di "male" intorno a te.
Eppure si continua a giocare col fuoco, anche se sai che brucia.
Allora, come nel film, ci si avvicina al fuoco, sorridendo, soddisfatti per il momento presente, vivendo solo quello, senza pensare al secondo successivo. E l'immagine lentamente si allontana, sale verso il cielo, il sorriso diventa un punto bianco luminoso, nel buio della notte.
E il futuro non ha importanza.
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