Non parto. Sono qui. Come sempre.
domenica 29 luglio 2012
A chi sbaglia a fare le strissie
Che dire: la vita è fantastica. Ti regala sorprese
continuamente, a volte positive, altre negative. Decisamente negative.
Profondamente negative. Drasticamente negative. Però “l’è bèla” come dicevano Cochi e Renato. Basta avere l’ombrela. Oppure imparare da tutto
quanto la vita ci insegna e organizzarsi, che se piove si sta al coperto. O si
prende l’ombrello, appunto. Oppure si prende l’acqua, basta esserne
consapevoli. Comunque “non può piovere per sempre” quindi meglio avere con se
anche gli occhiali da sole, per proteggersi dagli abbagli. Perché anche quelli
rischiano di fare male. Forse ancora di più che la pioggia che ti bagna. Insomma:
per vivere la fantastica vita un minimo bisogna essere attrezzati, organizzati,
per non rischiare di farsi schiacciare, o scacciare. E bisogna anche essere
consapevoli che più sono alte le aspettative e più si rischia di farsi male se
per caso si cade. E’ giusto inseguire il meglio, a volte l’irrazionale. Ma si
deve sempre stare attenti a non perdere il contatto con il suolo, con la
realtà. Che se no poi non solo ci si fa male, ma si rischia di provocare dolore
anche ad altre persone. E di dolore ce n’è già abbastanza, senza andare a
cercarsene dell’altro. Che poi, siccome dalla vita impari dopo che le cose sono
successe, saperle prima è un bel casino… c’è
chi un giorno ha detto “ho sofferto” e allora ha detto “io parto, ma dove vado
se parto, sempre ammesso che parto”…Ciao!
Non parto. Sono qui. Come sempre.
Non parto. Sono qui. Come sempre.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Spesso mi chiedo se sia meglio aver amato ed aver sofferto o non aver mai amato, o se sia valsa davvero la pena: istanti di infinito piacere contrapposti a lunghi periodi di lieve sofferenza, in quel suo inafferrabile morire e rivivere in ogni istante. L'amore,del resto, è più famoso per l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini. Ma poi mi rendo conto che temere l'amore è temere la vita e chi teme la vita è già con un piede nella fossa; o che la felicità non sta nell'essere amati ma è nell'amare.
RispondiEliminail tuo spirito ha rotto il suo candido ed idilliaco sonno e sta faticosamente prendendo coscienza del nuovo stato; colpa della tua emotività, del tuo eccessivo idealismo, del tuo romanticismo ma anche discolpa per la capacità di entusiasmarti per il minimo. Il solito dilemma: essere profondi come una pozzanghera farebbe soffrire molto di meno ma non farebbe apprezzare tanto!
In amore non esistono abbagli, o lo vuoi oppure non lo vuoi. Ogni esperienza regala qualcosa, bella o brutta che sia.
Insegui per una volta i tuoi sogni, buttati senza la paura di farti male. Se vuoi una cosa prendila con la forza e se sarà stato un errore non vivrai con il rammarico di non averci provato.
Ti completa dipiù chi è differente da te perchè aggiunge alla tua vita quello che manca.
Quasi 7 o solitudine??? A te l'ardua sentenza.. Ma non vivere di rimpianti
Utilizzo il Maestro De Andrè:
RispondiElimina"io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati".
Non vivo di rimpianti: "quasi7" non c'è più, non per mia volontà. "Solitudine" è una condizione da cui si deve passare, non a cui ci si deve fermare. Ancora De Andrè:
Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.
Mi dispiace per "quasi7", purtroppo così è la vita.
RispondiEliminaMi dispice per "solitudine", non è un oggetto...
Non avevi detto che erano due elementi fondamentali?
Non tutto è perduto, vivi senza progetti, prendi quello che la vita offre e forse sarai felici di aver lasciato le redine.
(ascolta Amore..amore un corno della grande Mia Martini)